Lo stivale
Lo stivale che si trova a Cercemaggiore (CB) – Italia ha una storia a parte.
L’opera, del 2003, è stata creata da Ştefan Călărăşanu. Per la prima volta è stata esposta in un luogo pubblico, in piazza Unirii a Timisoara. Durante una notte, pochi mesi dopo essere stata esposta, dei vandali la fecero cadere a terra. Lo stivale si ruppe in tre pezzi, e Ştefan Călărăşanu molto amareggiato lo fece trasportare davanti al suo atelier a Timisoara, con l’intenzione di ripararlo. Ma per anni non fece nulla, forse perché il dolere per la sua opera offesa dall’ignoranza di alcuni, era più forte del desiderio di ridargli vita. Un giorno, Gianluca Testa, vide l’opera coricata e avvolta dalle erbacce e gli venne in mente di comprarla e di regalarla a suo padre, il dott. Vinicio Testa, che oggi riposa nel cimitero di Cercemaggiore, a condizione che Ştefan Călărăşanu lo riparasse mettendo in evidenza i segni della violenza subita. E così fu. Dopo molte peripezie, lo stivale fu trasportato a Cercemaggiore e sistemato in una proprietà della famiglia Testa. Ma l’opera era poco visibile, così il sindaco di Cercemaggiore, Il geometra Gino Mascia Donnino prese a cuore l’opera e fece votare in Consiglio la delibera per posizionare l’opera nel sito in cui si trova oggi.
Lo stivale “Cizma” appartiene all’estro e fantasia dell’artista Ştefan Călărăşanu
Lo stivale “Cizma” appartiene all’estro e fantasia dell’artista Ştefan Călărăşanu, il quale ha inciso su di esso, alcune ‘parole’ facenti parte di un suo vocabolario molto particolare. I suoi segni rappresentano la voce interiore dell’artista che sono parte integrante del cammino della vita (lo stivale “Cisma” rappresenta il cammino percorso e quello a venire. Ci sono altre “Cisma” nella raccolta artistica dello scultore, alcune in legno con inserti in bronzo, altre in legno con segni in rosso e altri disegnati. Tutti, come del resto le sue campane e gli altri simboli, frutto dell’estro e della fantasia smodata di Ştefan Călărăşanu.
Ştefan Călărăşanu il 2 dicembre 2013 si è spento, all’età di 66 anni. «lo scultore delle campane».
Nato il 9 marzo 1947 a Turnu Severin, è stato membro dell’Unione degli Artisti Plastici (UAP) della Romania. Nel 1998 ha vinto il Premio Nazionale «George Apostu» e nel 2004 gli è stato conferito il Premio per la Scultura UAP. È autore di opere monumentali presenti in diverse città della Romania, come ad esempio Campana della Libertà e Composizione a Timisoara, Martire e Gesù Cristo a Lugoj, Monumento dei detenuti politici a Turnu Severin, Campana di pietra a Resita, ma anche Croce in Repubblica Ceca.
Ştefan Călărăşanu ha lasciato il segno della sua arte anche in Italia.
Nel settembre del 2012, infatti, trascorse tre settimane a Menfi, in provincia di Agrigento. In questo periodo scolpì una campana di marmo che, insieme al suo amico Gianluca Testa, regalò alla comunità. L’opera è esposta nella piazza centrale del paese dal 15 gennaio 2013, quarantacinquesimo anniversario del terremoto del 1968 nella Valle del Belice. Oltre a lavorare alla sua Campana di marmo, Călărăşanu iniziò a produrre una serie importante di disegni che riportano le impressioni della sua permanenza a Menfi. Adoperò molti di questi disegni come simbolo d’amicizia e considerazione, oltre che apprezzamento per le attenzioni ricevute dagli abitanti del paese, e ne donò diversi a uomini e donne che lo avevano accolto calorosamente.